La lobby dell’auto attacca il rinascimento ciclistico

Conforta sapere che persino il mensile di riferimento dell’automobilismo italiano, “Quattroruote”, si interessa al rinascimento ciclistico del nostro paese.
Una strana sensazione, vedere l’ampio articolo che la rivista dedica al ciclismo urbano: avremmo detto che, così come quotidianamente per strada, anche in edicola chi usa la macchina e persino ne scrive non si sarebbe mai accorto di noi.
Certo, il mensile lo fa a modo suo. Dopo aver rilevato l’enorme crescita dello shift modale dalle 4 alle 2 ruote a pedali, sottolinea i troppi rischi a cui noi ciclisti quotidiani siamo esposti. E prospetta una soluzione per la sicurezza di chi usa la bici.
Indovinate quale?
Esatto. Quella.
Il casco obbligatorio.
Sfugge, alla pomposa testata, che la causa di morte in strada per i ciclisti sono gli impatti contro l’oggetto-feticcio di cui si occupa con dedizione degna di miglior causa, ovvero l’automobile condotta male come la si conduce male in Italia.
Sono tante le cose che sfuggono, chissà quanto per distrazione, a “Quattroruote”. Proviamo a elencarle in ordine sparso.
Nei pochi luoghi del pianeta in cui il casco è obbligatorio (Australia, per esempio) la quota di ciclisti quotidiani si è dimezzata, e le morti non sono diminuite in percentuale: un ottimo incentivo all’abbandono della bici, e come conseguenza all’acquisto dell’automobile.
Su 1.000 utenti fragili della strada uccisi in Italia dalle automobili, 750 sono pedoni e 250 sono ciclisti: mettiamo il casco ai pedoni?.
Nei paesi ad alta densità ciclistica l’obbligo non è mai stato neanche contemplato, persino nei tempi pioneristici dell’Olanda anni ’60. Come noto,  in Danimarca e Olanda sono tutti morti a causa di questa colpevole svista legislativa.
A noi non sfugge invece che questa ovvia azione di pura lobby, decisamente immatura e cialtronesca, sia stata resa pubblica in piena estate, quando le anime sono vacanziere e l’attenzione cala.
Assicuriamo i lobbisti e chi li sostiene che qui, da #salvaiciclisti, l’attenzione non cala mai: è una nostra seconda natura, dovuta al fatto che se la nostra attenzione cala qualche macchina ci ammazza e non esiste armatura che tenga contro una tonnellata lanciata a 80 km/h sul tuo corpo. Quindi la nostra attenzione deve essere sempre ben alta e lubrificata, e perciò ci accorgiamo -come effetto secondario- anche di queste meschine manovre volte a disincentivare l’uso della bici attraverso argomenti solo apparentemente positivi e ragionevoli, mentre sono in realtà viscidi tentativi di soffocare sul nascere un vero cambiamento stradale e tentare di rivitalizzare un mercato ormai defunto e nocivo. E non contengono, sia ripetuto, un briciolo di rispondenza a realtà: ad impatti superiori a 23 km/h il caschetto è ininfluente per la sicurezza, e a volte provoca lesioni gravi a atlante ed epistrofeo, con conseguente lesione del midollo spinale e relativa paralisi motoria.

L’era dell’automobile è conclusa, ma continuerà a far danni ancora per un po’ di tempo. Sta a noi tutti riportare questo paese fuori controllo  entro termini di civiltà già altrove operanti ed efficaci.
Anche deridendo, e denunciando pubblicamente, manovre ridicole come quella di “Quattroruote”.

 

APPELLO A TUTTI questo e` un luogo di discussione e di confronto. Chiedo a tutti di mantenere il tono della discussione entro i limiti della civilta`. Commenti aggressivi o contenenti insulti saranno cancellati.
Grazie per la comprensione.

Ciao Giorgia, Ciao Valerio.

Due giorni fa si è spenta Giorgia Graziano. Ieri è toccato a Valerio Zeffin.

Giorgia aveva 13 anni, è stata investita da un’auto mentre attraversava la strada in bicicletta per andare a scuola a controllare i risultati dell’anno appena trascorso. Il suo corpo è stato sbalzato a 15 metri dal luogo dell’impatto, poi la corsa verso l’ospedale, 13 giorni di agonia, finché non c’è stato più niente da fare.

Valerio, invece aveva 18 anni, dopo essere caduto a terra è stato investito da un furgone che non ha fatto in tempo a frenare.

Al di là della forma degli incidenti, di per se gravissimi, la cosa che sconcerta di più in assoluto è stato l’ampio silenzio degli organi di stampa riservato a questi eventi. I giornali italiani erano troppo occupati a parlare del cane Lennox, del presunto figlio di Balotelli e della Fico, dell’ultimo anticiclone infernale e del ritorno in politica di Berlusconi.

Mentre la parte migliore dell’Italia lascia la vita sulle nostre strade, buona parte della stampa, invece di informare, preferisce nascondere la testa sotto la sabbia continuando a raccontarci storielline per evitare di affrontare i problemi reali. Questo non può essere più tollerato.

Non possiamo non rivolgere un pensiero ai genitori di Giorgia e di Valerio in questo momento.

È per ricordarli, per augurarci che non si verifichino più eventi di questo tipo e per diffondere consapevolezza sull’importanza della sicurezza sulla strada che questa sera, Venerdì 13 luglio, ci incontreremo per ricordare questi giovani vittime della nostra mobilità.

A Milano ci troveremo in Piazza Argentina alle 20:00 per osservare un minuto di silenzio e accendere una candela in loro ricordo

A Roma saremo a Piazza San Silvestro alle 21:00 indossando una maglietta bianca prima di dirigerci al palo 27 di Via dei Fori Imperiali

A Napoli saremo a Piazza Municipio alle 21:00 da cui partirà una fiaccolata
Ciao Giorgia. Ciao Valerio.

#salvaiciclisti in metropolitana

In questo momento gli attivisti di #salvaiciclisti stanno intraprendendo un’azione congiunta nelle città di Napoli, Roma, Milano e Torino allo scopo di sottolineare ancora una volta l’enorme differenza esistente tra le nostre città e il resto d’Europa.

Le capitali europee hanno da tempo capito che per rendere vivibili le città sono necessarie delle misure per scoraggiare l’utilizzo dell’automobile all’interno dei centri urbani e incoraggiare il ricorso all’intermodalità, cioè la possibilità di fruire la città utilizzando diversi mezzi di trasporto connessi tra loro. È per questo motivo che nelle metropolitane di Parigi, Vienna, Berlino, Londra, Madrid, etc è consentito il trasporto della bicicletta anche in fascia diurna in modo da facilitare gli spostamenti di tutti coloro che decidono di rinunciare all’automobile per gli spostamenti urbani.

A Napoli, Roma e Milano, invece il trasporto della bici all’interno delle metropolitane è consentito solamente durante la notte e durante i giorni festivi, mentre a Torino, che non perde occasione di presentarsi come smart city, il trasporto delle biciclette in metropolitana è addirittura vietato per motivi di sicurezza.

Questi atteggiamenti sono il segnale di una mentalità vetusta e che deve essere modificata: la bicicletta non è solo uno strumento per fare una sgambata fuori porta nel fine settimana come pensano i nostri amministratori, ma è un mezzo di trasporto che permette di fruire la città nel modo più sostenibile per tutti e che pertanto deve essere incoraggiata.

Per questo motivo abbiamo dato il via alla prima Critical Mass Underground nazionale, il nostro obiettivo è quello di far notare ai nostri politici locali che per migliorare le nostre città basta la volontà di cambiare e di apportare tanti piccoli cambiamenti che, nella maggior parte dei casi, non costano nulla.

Sempre per rimanere sul tema intermodalità, una cosa molto intelligente da fare e a basso costo è la realizzazione di parcheggi per le biciclette in prossimità di ogni stazione dei treni.

Cari amministratori, per favore, veniteci incontro, cercate di arrivarci da soli e non costringeteci a organizzare una carnevalata per ogni singolo suggerimento.

Alemanno, tante promesse. Ma i fatti?

Il movimento #salvaiciclisti con la presente è costretto a comunicare con enorme disappunto che, a soli due giorni dall’evento di inaugurazione di “Bike Square”, previsto questa sera 2/7/2012 alle ore 20,00 in piazza S.Silvestro, gli uffici di Roma Capitale hanno ritirato l’autorizzazione precedentemente accordata. L’evento, che doveva consistere nell’inaugurazione ufficiale della piazza come luogo di incontro per i ciclisti romani e non solo, era stato precedentemente autorizzato a seguito dell’espletamento delle procedure di richiesta agli uffici competenti. L’uso della piazza, recentemente restaurata e nelle ultime settimane utilizzata anche per la visione di alcune partite della Nazionale, è stato negato in quanto l’evento confliggerebbe con la pedonalità dell’area. Si precisa che la piazza, come da cartello segnaletico, è pedonale ma non interdetta alla circolazione di mezzi non a motore e non inquinanti come le biciclette, e che in ogni caso l’incontro dei “cittadini” in bicicletta si sarebbe svolto con le bici condotte a mano. Meraviglia la totale indifferenza dell’amministrazione comunale ai temi della sostenibilità ambientale e l’ostilità alla richiesta d’uso della piazza per un evento spontaneo volto a promuovere la diffusione di buone pratiche per la mobilità sostenibile, peggiorate da una pervicace burocrazia applicata in taluni casi e non in altri a questa piazza ormai diventata per consuetudine luogo d’incontro dei ciclisti urbani. Comunicazione di servizio: rammentiamo a tutti/e che viste le elevate temperature raggiunte nella giornata di oggi nella città di Roma (oltre i 35°) è vivamente consigliata l’assuzione di bevande fresche o gelati. Sono presenti numerosi e deliziosi bar nella zone attorno a San Silvestro che vi consigliamo di visitare per ammirare l’ottimo lavoro fatto per il suo restaruro.

Alemanno, tante promesse. Ma i fatti?

EDIT 04/07: L’evidente errore è stato prontamente corretto dall’amministrazione capitolina che rapidamente tornando sui suoi passi ha aggiornato la sua posizione concedendo (sospiratamente) l’autorizzazione all’inaugurazione per il giorno 7/7/2012 Sabato dalle ore 20.00 alle ore 22.

Il movimento #salvaiciclisti con la presente è costretto a comunicare con enorme disappunto che, a soli due giorni dall’evento di inaugurazione di “Bike Square”, previsto questa sera 2/7/2012 alle ore 20,00 in piazza S.Silvestro, gli uffici di Roma Capitale hanno ritirato l’autorizzazione precedentemente accordata.

L’evento, che doveva consistere nell’inaugurazione ufficiale della piazza come luogo di incontro per i ciclisti romani e non solo, era stato precedentemente autorizzato a seguito dell’espletamento delle procedure di richiesta agli uffici competenti.

L’uso della piazza, recentemente restaurata e nelle ultime settimane utilizzata anche per la visione di alcune partite della Nazionale, è stato negato in quanto l’evento confliggerebbe con la pedonalità dell’area.

Si precisa che la piazza, come da cartello segnaletico, è pedonale ma non interdetta alla circolazione di mezzi non a motore e non inquinanti come le biciclette, e che in ogni caso l’incontro dei “cittadini” in bicicletta si sarebbe svolto con le bici condotte a mano.

Meraviglia la totale indifferenza dell’amministrazione comunale ai temi della sostenibilità ambientale e l’ostilità alla richiesta d’uso della piazza per un evento spontaneo volto a promuovere la diffusione di buone pratiche per la mobilità sostenibile, peggiorate da una pervicace burocrazia applicata in taluni casi e non in altri a questa piazza ormai diventata per consuetudine luogo d’incontro dei ciclisti urbani.

Comunicazione di servizio: rammentiamo a tutti/e che viste le elevate temperature raggiunte nella giornata di oggi nella città di Roma (oltre i 35°) è vivamente consigliata l’assuzione di bevande fresche o gelati. Sono presenti numerosi e deliziosi bar nella zone attorno a San Silvestro che vi consigliamo di visitare per ammirare l’ottimo lavoro fatto per il suo restaruro.