“E perché noi automobilisti che abbiamo pagato le strade con le tasse non riceviamo nemmeno un cenno di gratitudine, quando decidiamo di non falciarvi? “.

Questo pregevole esempio di libertà di pensiero è stato scritto in un editoriale, apprendiamo grazie al sito Propulsione Umana, da tal Marcello Minerbi, direttore di una rivista (importata dalla Gran Bretagna) la cui testata è “Top Gear”. La rivista, edita da Domus, la stessa casa di Quattroruote, copre un importante settore finora colpevolmente ignorato in Italia, vale a dire quello delle auto sportive. Si stima venga acquistata da coloro che sono appassionati di auto sportive. Dovrebbe tirare dunque circa 50 milioni di copie. Fortunatamente ne tira 90.000, e ci dispiace per gli alberi che riforniscono la tipografia.
Stante dunque la lieve entità del danno, ci piace osservare con un pizzico di inquietudine le soavi parole di costui. Naturalmente noi ciclisti urbani siamo avvezzi allo sfioramento reale delle lamiere tanto care a casi umani come questo Minerbi, e non temiamo le minacce. Ci piacerebbe però verificare se questa estrinsecazione della libertà di pensiero e di comunicazione, giustamente protetta dal magnifico articolo 21 della nostra saggia Costituzione, non configuri un reato, come per esempio l’istigazione all’omicidio. Giusto per dare la corretta proporzione agli accadimenti, e mentre continuiamo ad essere falciati davvero.
Cercando in rete notizie su questa finora ignota rivista (260 pagine per soli 3,50 euro) ci imbattiamo nel suo lancio sulla rubrica Motori di Repubblica.it. Trascriviamo anche questo.
“TopGear cerca di differenziarsi dagli altri magazine del mondo dell’auto parlando con i suoi lettori in modo coinvolgente raccontando quello che accade con ironia, trasgressione e competenza, mettendo a nudo l’anima anche con immagini dinamiche, vivaci e di grande effetto”. Minerbi ha centrato perfettamente l’obiettivo, mettendo a nudo la sua anima. Speriamo sia solo, ma abbiamo fondati sospetti che non sia così.
NB: come sempre invitiamo tutti/e ad una discussione civile. L’argomento e` delicato e restare calmi e` altrettanto difficile. Ma facciamo comprendere a questo signore e a chiunque altro quale sia la differenza fra la civilta` del rispetto che noi chiediamo e quella che questi articoli vorrebbero invece proporci. Grazie.
Ironia neppure originale
Sono idee,le sue, vecchie di un secolo.
Dato che ci vedo, personalmente, apologia di nazismo della strada, potrei rispondere….
Non c’era nulla di ironico allora, non ne trovo motivo d’ilarità neppure ora.
Magari gli escono altre originalità
Che so tipo
“Le auto hanno bisogno di spazio vitale”
Magari ha in mente di gasarci …. se la strategia della falce dovesse risultare inefficace.
“Class Action subito… secondo me, si puo ravvisare veramente il reato di istigazione all’omicidio..” sentiamo un avvocato coi contro c……
Che pochezza (umana, prima che giornalistica) in quell’editoriale. Fortunatamente non tutti coloro che decidono di muoversi in automobile hanno questo tipo di mentalità. Perché poi, volendosi abbassare allo stesso livello, in cui un singolo esempio è eretto a sistema, credo che chiunque (non solo chi pedala) possa dire di vedere ogni giorno ben più di una persona che parla al telefono mentre è al volante… dunque? Poi fa sorridere vedere che alcuni automobilisti ce l’hanno con i ciclisti per la loro arroganza, mentre la nostra rabbia verso le quattro ruote è data quasi esclusivamente dal fatto che rischiamo la vita ogni giorno sulle maledette strade di questo Paese. In cui anche i politici si comprano il suv (“perché così la famiglia viaggia più sicura”) invece di mettere in sicurezza le strade e controllare che le regole siano rispettate. E intanto le persone continuano a morire, per sprezzo delle regole, per un malsano desiderio di velocità come se rappresentasse ancora il progresso come un paio di secoli fa. Se questo è il clima, son ben contento di lasciare l’Italia tra poco. E le sue strade pericolose proprio non mi mancheranno.
Class action = pubblicita’ gratuita = aumento delle vendite della sua stupida rivista = ci guadagna e acquista visibilita’. O no?
Brava/o Tizi: il punto e’ esattamente questo. Alla fine e’ provocatorio e polemico solo per far sollevare un bel polverone. Si merita davvero tutta questa pubblicita’?
Nelle auto sportive e/o di lusso, forse, gli interni non sono costituiti di benzene ed altri benefiche sostanze, come nelle auto normali; comunque i gas di scarico entrano anche lì e come al solito, nella misura più concentrata, dato che le auto hanno la presa d’aria spesso in basso, dietro alla targa.
Chi ti ha detto questa stupidaggine?
Voi non siete ciclisti, siete dei frustrati biciclettari logorroici.
Io vado sia in bici sia in auto sulla pubblica strada e mai ho i problemi che accusate.
Di disgraziati che guidano in modo reprorevole ce ne sono in bici a piedi ed in auto, iol problema è di individuarli e fermarli non di farci la guerra sul suolo italiano.
Coi problemi che abbiamo a livello nazionale vi permettete di intromettervi nelle scelte altrui e poi vi lamentate di chi reagisce.
Buffoni..
Eugenio, beato te che non hai e non hai mai avuto problemi quando sei in strada in bici.
Io vado a piedi e ogni volta che attraverso la strada devo fare lo slalom tra le auto che mi mancano per un pelo (molto democraticamente, certo, si tratta di utilitarie e sportive senza distinzione).
Come Salva I Ciclisti non abbiamo mai voluto far la guerra a nessuno, anzi. Semmai esattamente il contrario. Abbiamo solo chiesto (e continueremo a farlo) un pizzico di civilta` in piu` e di rimettere le persone e non piu` le automobili al centro della mobilita` urbana. Non mi/ci sembra una cosa cosi` deplorevole, no?
Quali sarebbero le scelte altrui in cui ci intromettiamo? Quella di tirar giu`, se lo si vuole, qualcuno? Beh, si`, se e` cosi` siamo degli impiccioni.
Che poi un idiota possa essere idiota indipendentemente dal mezzo di trasporto che usa siamo d’accordo.
Siamo buffoni? Forse. Ma meglio un buffone vivo che sotto le ruote di un’automobile. No?
Con affetto,
William Buffone Maddler
forse william faresti bene a rilegger quello che scrivete ed i toni che usate.
Ognuno deve esser libero di circolare col mezzo che gli occorre, che desidera e che si puo permettere nel rispetto degli altri.
Certamente, io lo scorso mese (ed è vero) ho dato un pugno ad una 500 che nuova fiammante guidata da una donna stronza che mi ha schivato facendomi un pelo mentre ero sulle strisce, ma ciò nn significa che mi ritenga impossibilitato o aggredito quando attraverso una strada.
Andate negli Usa o in Canada a vedere se gli automobilisti sono così aggressivi e scorretti..
tutto quello che mi basta è che io ho avuto delle belle grane e spese sul lavoro e nella mia vita privata onesta, proprio grazie a dei provvedimenti liberticidi come quelli dell’oimbecille Maran, io, che mai guido come un disgraziato, sempre rispetto precedenza e distanza di sicurezza e che uso la mia auto di cui pago carissimo bollo accise assicurazione e revisione e che per giunta di particolati e ossidi non ne scarica neanche 50 volte meno di un “moderno” turbodiesel che tanto va di moda qui in Europa a causa delle pessime politiche energetiche che abbiamo, solo poche volte e spesso carico di roba, riparazioni, bagagli, ferri ecc.
Quando vedo che c’è gente che abbocca a queste politiche liberticide che funzionano specialmente perchè con la crisi che c’è tanti sanno di nn potersi sognare una macchina mi incavolo e basta.
Pisapia e Maran vogliono solo mettere ciclisti contro automobilisti anzichè mettere sulla PUBBLICA strada dei veri agenti capaci di mantenere la sicurezza e punire i veri comportamenti negativi, altro che PRETENDERE che si paghi per parcheggiare sotto casa propria a 5 km dal centro.
Svegliatevi và, quando ci avranno levato un diritto passeranno al successivo e cio che nn serve oggi puo servire domani.
Ripeto, e non sono l’unico a dirlo su internet, quando si ha voglia di pedalare lo si fa senza insultare chi guida, il fatto è che in città si è in tanti e si è piu propensi a infastidirsi a vicenda..
se c’è davvero questa gente (e c’è) allora bisogna uscire col ferro.
No, Giovanni.
Stiamo facendo una campagna di civilta`. Con la civilta`, anche se ferma, abbiamo ottenuto molto. Non abbastanza certo, ma molto. In qualche caso piu` di quanto non avremmo sperato.
In nessun caso (NESSUNO) ci si deve abbasare al livello di questa gente. Mai.
…una vera zappa!
Direttore: Marcello Minerbi
Sede giornale: Via Gianni Mazzocchi, 1/3 – 20089 Rozzano (MI)
Telefoni: Tel. 02.824721 – Fax 02.57500132
non posso ( e non voglio ) comprarmi 99,9 % delle auto che vengono prese in considerazione dalla trasmissione originale trasmessa dalla bbc, effettivamente ironica e originale ( con quel tipico humor inglese ) di cui sono fan. non ho letto l’ articolo ma credo che l’ inciampo dell’ autore sia dovuto al pallido tentativo di replicare le gesta verbali dei conduttori originali. “bollabile” come fallito. per far capire di cosa parliamo in più di una trasmissione sono stati fatti dei servizi in cui si dimostrava che a londra e dintorni andare in auto ( non importa quale ), fosse controproducente e fosse più utile usare mezzi alternativi ( una bici ha vinto contro un motoscafo che andava sul tamigi e un’ auto ). nel caso non fosse chiaro sono anche io un ciclista, urbano ed extraurbano, ma la trasmissione di cui questa rivista cerca di importarne le gesta non è a questa insulso livello
Clarkson, tra i conduttori della trasmissione inglese aveva commentato lo sciopero de dipendenti pubblici inglesi (motivato dagli ingenti tagli in particolar modo al National Health Service): “dovrebbero portarli davanti alle loro famiglie e fucilarli”. Humor inglese anche quello? Diciamo che il buon Minerbi e` in buona compagnia.
dai va bene, Milano – Pavia, in bici si fa prima, anche magaroi con un paio di valigie di ferri.
Andate a lavorare và
io la penso come marco. la trasmissione della bbc per un appassionato d’auto dotato di senso critico e ironia è il massimo (spesso le recensioni non sono accuratissime dal punto di vista tecnico e possono essere soggettive, ma sempre spettacolari e coinvolgenti). clarkson è sempre stato sopra le righe nelle sue recensioni così come nei suoi commenti inanellando una lunga serie di querele che però non hanno mai fermato ne lui ne la trasmissione. detto ciò il “simpatico” direttore dell’omonima rivista italica si è lanciato in un commento veramente fuori luogo e di cattivo gusto, probabilmente non ha mai provato a salire sulla sella di una bici e attraversare milano come io e molti altri facciamo quotidianamente, altrimenti si sarebbe accorto dei pericoli e delle difficoltà che accompagnano un ciclista urbano condite dall’inciviltà e dall’ignoranza dei soggetti come lui!
clarkson è veramente politically scorrect, e quella che hai citato non è l’ unica sua dichiarazione criticabile ( insomma, anche a me quello che dice spesso non piace ), tra l’ altro ha il contraltare degli altri due conduttori di cui uno ( may, detto anche “captain slow” ) ne è l’ assoluta nemesi. io parlo della trasmissione che è geniale, il fatto che parli di automobili è assolutamente marginale per me. ti ricordo solo che proprio clarkson ha dovuto ammettere in maniera simpatica la sconfitta contro un maratoneta in una gara all’ interno del circuito della maratona di londra ( lui era alla guida di una “panda” ). io, forse ho avuto il torto di non esser stato chiaro, dicevo proprio che l’ edizione cartacea italiana non aveva personaggi alla medesima stregua dei tre conduttori della trasmissione originale ( figurati che ne hanno fatto una versione “americana”, che non ne regge assolutamente il confronto ). finisco solo dicendoti che ho aderito si da subito a salvaciclisti ( perché sia chiaro da che parte sto )
Responsabile di una causa da 20 milioni di euro tra Rai e Fiat anche io sarei nervosetto e con tendenze omicide. Solo che invece dei ciclisti, dovrebbero fare un editoriale in cui chiedono di essere ringraziati dai “padroni” per non entrare con un mitra nei loro uffici.
Classico italiano, che oppresso sul lavoro a casa picchia la moglia, oppresso a casa a lavoro sbraita coi colleghi, oppresso nella vita se la prende coi più deboli. POVERACCI
“I legali della Fiat hanno depositato una richiesta di risarcimento per danni all’immagine nei confronti della trasmissione Annozero: 20 milioni di euro. All’origine della questione c’è la puntata del 2 dicembre, durante la quale era andato in onda un filmato in cui l’Alfa Romeo MiTo veniva messa a confronto con una Citroën DS3 e una Mini Cooper. Un filmato che, secondo la Fiat, è stato organizzato “in modo del tutto strumentale”per dimostrare l’inferiorità tecnica dell’auto italiana.
L’EDITORIALE DOMUS DEVE CHIARIRE – Come riportato dal sito del quotidiano La Stampa, i legali della Fiat chiedono di verificare anche il ruolo sostenuto dall’Editoriale Domus, la casa editrice di Quattroruote, che ha organizzato la prova presso la sua pista di Vairano (PV). In particolare, dovrebbero venir sentiti il direttore del mensile TopGear, Marcello Minerbi, e il giornalista che ha guidato le tre vetture, Marco Pascali.”
Mi verrebbe quasi da fare il tifo per la Fiat… ma non credo di farcela. Chissa` se c’e` un modo per cui potrebbero perdere entrambi.
io guardo spesso col mio ragazzo top gear.. il loro programma è altamente ironico e provocatorio.. siamo entrambi ciclisti e ne ridiamo, è divertente perchè verba volant.. in più le gesta dei piloti vengono fatte in pista.. ciò che mi sciocca è che ancora si da in mano a persone incapaci la gestione di un giornale.. un direttore che per far vendere qualche copia deve arrivare all’istigazione all’omicidio può solo definirsi incompetente…
le auto sportive, che adoro, non sono nate per strade a limite 30 o 50km/h ma per autostrade e piste.. se la gente capisse questo in città si vivrebbe certamente meglio!!
se adori le auto, sappi che appoggiando questi biciclettari egoisti ed ignoranti, aiuterai indirettamente le forze politiche come la giunta Pisapia a rendere il possesso e l’uso di una macchina considerato alla stregua di un crimine, otalmente disincentivato da risultare n suicidio economico, con le disastrose conseguenze economiche e personali che ne deriverebbero.
Se ti piacciono le auto, da corsa o no, anche se pedali anche tu come tutti quelli che pedalano perchè gli va e gli conviene di farlo senza lo scopo di aggredire gli automobilisti o sentirsi loro vittima, prendi le distanze da questi forsennati, e prova ad analizzare dall’esterno quanta importanza danno ad ogni scemenza pubblicata o dichiarata, ANZICHE’ SEMPLICEMENTE PEDALARE COME FACCIO IO, passando prudentemente col rosso, andando prudentemente contromano e sul marciapiede, ridendo del vecchio che si incazza, superando prudentemente da destra e da sinistra, parcheggiando il trabiccolo a qualunque appiglio e superando a tutta forza i poveri deficenti culi stanchi con le scritte NO OIL dietro (anche la farina per la pasta si fa col petrolio poverini). Poi quando mi serve o mi va tiro fuori la macchina o il fuoristrada, secondo dove sono, e guido. Prudentemente.
Nel TopGear vero avevano anche fatto una gara di spostamenti per Londra in cui vinse la bicicletta, senza stupore. TopGear ha un taglio che punta a stimolare la qualità negli acquisti di auto, questo scimmiottamento italiano coglie solo la volgarità di qualche triste freddura.
mi piacciono quelli che guidano le cosidette “auto sportive” (peccato che non esistano sport con le auto, al massimo delle garette).
Arrivano a tutta velocità, mi accarezzano col vento.
Talora piove, oppure sono pieni di bamba, oppure ci stanno provando colla tipa che hanno appena tirato su (“Quanto?” “Cinquanta” “ok, salta su”) e anziché vento ricevo un colpetto. Agito appena le fronde.
Poi arrivano i pompieri a togliermi tutte le lamiere accartocciate attorno a me e degli infermieri che mettono in sacchi neri i pezzi disarticolati dei simpatici “autisti sportivi”.
Così è la vita, per noi platani lungo le statali. Non ci muoviamo e colla nostra immobilità rendiamo migliore la società. E facciamo pure aria buona.
FATTI UNA GARA DI NASCAR così poi vedi come scendi, se pensi che per guidare in pista in modo agonistico non si faccia fatica..
cmq è vero che chi fa le corse sulla strada è un disgraziato, ma qui ormai si spara a a zero su automobilisti e motociclisti.
Razzisti, egoisti ed imbecilli che non siete altro
Onestamente non so se sono più schifato come ciclista o come appassionato di motori che segue da anni l’edizione originale di Top Gear.
Mi viene da pensare che tale brillante opinione dall’altro lato della manica dove nasce al testata originale, sarebbe stata più che sufficiente per mettere alla porta questo illuminato pensatore chissà come addirittura investito in italia della carica di direttore.
Quindi non so magari qualche mail di lamentela all’edizione italiana, UK nonchè alla Domus che è l’editore di Top Gear Italia io l’ho mandata. Soprattutto a domus che è un editore con una storia e un immagine importate alle spalle.
Tanto per mettere le mani avanti quando il nostro brillante Marcello epurate le strade dai dannosi ciclisti passerà anche ai pedoni.
“Quale chauffeur non sarebbe indotto, dalla forza stessa del suo motore, a filare, a rischio e pericolo delle formiche della strada, passanti, bambini e ciclisti? Nei movimenti che le macchine esigono da coloro che le adoperano c’è già tutta la violenza, la brutalità, la continuità a scatti dei misfatti fascisti.”
Theodor Adorno, Minima Moralia: Meditazioni sulla vita offesa, Einaudi
[…] performance del vicedirettore de La Stampa Marco Bardazzi (il signore dei chiodi ai ciclisti) e quella più recente del direttore di Top Gear Marcello Minerbi (“E perché noi automobilisti che abbiamo pagato le strade con le tasse non riceviamo […]
Premessa:
1. sono ciclista, vado in mountain-bike.
2. disapprovo fortemente l’atteggiamento incivile e spaccone di “Top Gear” ed il fraseggio “quando decidiamo di non falciarvi”
Chiedo un vostro parere, ed insieme una autocritica.
Vorrei un parere riguardo alla pericolosissima e, purtroppo, diffusissima consuetudine dei ciclisti da strada di non rispettare l’art.182 del codice della strada, per intendersi mi riferisco all’articolo che proibisce ai ciclisti di pedalare affiancati in parallelo tranne che per alcune specifiche circostanze che si possono avere solo nei centri urbani.
Abito in una zona di collina, spesso sono in giro per i boschi con la mia mountain-bike, ma quando guido mi trovo quasi sempre ciclisti che pedalano affiancati o addirittura dei nugoli di pedalatori che ignorando totalmente l’art. 182 si mettono ad occupare totalmente la corsia con pericolo per il traffico e, soprattutto, per loro stessi.
Riporto di seguito l’articolo 182 (http://www.patente.it/normativa/articolo-182-cds):
1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due, quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro.
2. I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sè, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie.
3. Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.
4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.
5. É vietato trasportare alle persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. É consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature di cui all’articolo 68, comma 5.
6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest’ultimo.
7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti, è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di età.
8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l’art. 170.
9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento.
9-bis. Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità, di cui al comma 4-ter dell’articolo 162.
10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 23 a euro 92. La sanzione è da euro 39 a euro 159 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6.
Grazie a tutti per le vostre opinioni “salva-ciclisti”
Saluti
[…] un po’ di visibilità in più, personalmente sono stufo di leggerle, queste ed altre sparate simili. Nella speranza che non rimanga inascoltato dunque, rivolgo un appello ai direttori di giornali e […]