Intanto segnatevi una data e non prendete impegni: 27 Novembre 2016.
Qui sopra vedete la mappa dei (possibili) percorsi ciclabili a Roma secondo il Piano Quadro della Ciclabilità di Roma Capitale.
La prima versione è stata licenziata dalla giunta Alemanno il 24 Aprile 2012. Successivamente il piano è stato recepito e ampliato dalla giunta Marino all’interno Piano Generale del Traffico Urbano con la delibera approvata il 16 Aprile 2015.
Le linee rosse sono i percorsi ciclabili esistenti.
Le linee viola sono i percorsi in fase di progettazione.
Le linee blu sono i percorsi richiesti dai municipi.
La mappa è certamente imprecisa. Fra i percorsi dati per esitenti sappiamo bene che l’Appia Antica è tutto fuorché ciclabile. Il 20 Dicembre scorso 2015 (#occupyappiaantica) abbiamo faticato non poco fermare le auto che volevano a tutti i costi percorrere l’Appia Antica nonostante la pedonalizzazione domenicale. Il tratto di strada fra Porta San Sebastiano e il Quo Vadis è uno dei più pericolosi di tutto il GRAB, recentemente approvato dalla giunta Raggi.
La mappa è certamente incompleta. Fra i percorsi in progettazione non v’è traccia della Nomentana. Un progetto nato male e periodicamente dato sull’orlo della realizzazione. Poco importa che la Nomentana sia uno degli assi maggiormente transitati da chi si sposta in bicicletta.
La mappa è certamente migliorabile, con decine di percorsi che si interrompono bruscamente nel nulla, senza motivo apparente.
Ma soprattutto la realizzazione dei percorsi indicati sulla mappa è finanziata con una quota dei proventi delle sanzioni amministrative, che nel 2016 a Roma dovrebbero superare i 325 milioni di euro.
Perché allora dal 2012 a Roma non è stato fatto nulla per facilitare la vita alle biciclette e quindi alla città? Perché le poche piste ciclabili che abbiamo sono mal fatte, mal tenute e costellate di incroci letali? Perché i pochi attraversamenti ciclabili su strada sono solo quelli clandestini, pardon: popolari? Perché decine di migliaia di persone stanno ancora aspettando il minimo segnale per poter dire: sì, prendo la bicicletta per andare al lavoro.
Oltre ad avere un ritardo di decenni rispetto ai paesi europei, abbiamo un ritardo di anni rispetto a noi stessi.
Dobbiamo smuovere Roma. Il prossimo 27 Novembre Salvaiciclisti-Roma sarà in strada, in giro nei quartieri di Roma, per correggere le imprecisioni del vecchio Piano Quadro, completare le parti mancanti, migliorare la rete locale. Andiamo a immaginare come sarebbero i nostri quartieri con le biciclette.